Paralisi di Erb e Paralisi di Klumpke sono due tipi di Paralisi Ostetrica
29 Mag 2018 | Malasanità, Paralisi Ostetrica
Al momento della rivelazione di una patologia nel figlio appena nato, è comprensibile attendersi una reazione disperata dai genitori. Se un medico li informa che il loro figlio è afflitto da paralisi di Erb o paralisi di Klumpke, la disperazione potrebbe essere accompagnata dallo sconforto, dato dalla mancata comprensione di tale terminologia. Già la sola parola “paralisi” è allarmante! Ma “Erb” o “Klumpke” che cosa significano? La paralisi di Erb e la paralisi di Klumpke sono entrambe lesioni del plesso brachiale, ma riguardano zone diverse del braccio. Queste paralisi possono essere temporanee o permanenti, in base all’entità del danno, da lieve a grave.
La paralisi ostetrica
Le lesioni al plesso brachiale possono manifestarsi in qualsiasi momento, ma quando si presentano alla nascita, vengono classificate come paralisi ostetrica. Le Paralisi di Erb e paralisi di Klumpke sono due tipi di paralisi ostetrica. Le lesioni si manifestano al momento del parto, quando la testa e il collo di un bambino di dimensioni più grandi, sono già fuoriuscite ma il corpo rimane incastrato dietro l’osso pelvico della mamma. Successivamente le trazioni sproporzionate, effettuate durante l’espulsione del bimbo causano danni alle fasce nervose che collegano la colonna vertebrale alle spalle, alle braccia e alle mani, (denominate plesso brachiale).
L’incidenza di paralisi ostetrica è di circa 2-3 casi ogni 1.000 nascite. Il tipo di paralisi ostetrica più comune è quella denominata di Erb che è una paralisi del plesso brachiale superiore e che produce danni al braccio del piccolo. La paralisi di Klumpke invece è una paralisi che affligge il plesso brachiale inferiore e può creare un danno all’avambraccio e la mano.
Paralisi di Erb
La paralisi di Erb (anche conosciuta come paralisi di Erb-Duchenne) prende il nome dai due neurologi, Erb, tedesco, e Duchenne, francese, che furono i primi ad identificare questa disfunzione, circa 150 anni fa.
La paralisi consiste in un danno del tronco superiore del plesso brachiale, composto dalla quinta e sesta radice cervicale. Le lesioni vengono riconosciute facilmente alla nascita, spesso il braccio è debole, la spalla è abbassata e il braccio pende floscio ruotando verso l’interno.
Paralisi di Klumpke
La paralisi di Klumpke invece prende il nome dalla neurologa americana che fu la prima a identificare questa condizione, sempre circa 150 anni fa.
La paralisi consiste in un danno del tronco inferiore del plesso brachiale, composto dalla settima e ottava radice cervicale e dalla prima toracica. Questo danno è più difficile da riconoscere alla nascita e spesso viene diagnosticato dopo qualche mese, quando il bambino incomincia ad afferrare gli oggetti. La lesione può causare una deformità della mano, delle dita, del polso e dell’avambraccio, spesso con deficit di sensibilità al caldo e al freddo.
Entrambi paralisi possono essere da lieve a severa
Entrambe le paralisi di Erb e di Klumpke sono lesioni che possono essere di natura lieve e temporanea, fino ad arrivare a grave e permanente. In circa il 25/30% dei casi il danno è permanente.
Nella restante parte dei casi invece, le lesioni lievi si recuperano spontaneamente entro i primi mesi di vita del bimbo. Questo perché, anche se i nervi sono stati allungati o hanno subìto delle cicatrizzazioni, essi sono in grado di rimarginarsi da soli.
Il danno è considerato più severo invece quando una sezione del nervo viene lacerata o quando esso viene addirittura strappato completamente. In questi casi spesso un intervento di microchirurgia può ripristinare i collegamenti nervosi interrotti, riducendo la disabilità.
E’ molto importante che il bambino venga seguito da un medico specializzato, qualunque sia il grado del danno. È il medico infatti che decide un’eventuale terapia o se debba rendersi necessario un intervento microchirurgico, in base all’entità e l’evoluzione della paralisi del bimbo.
Il danno non sempre è una disgrazia
La nascita di un bambino è un evento complesso e talvolta imprevedibile. I medici hanno il difficile compito di far in modo che tutto vada bene, nonostante ciò, qualcosa può andare storto. Laddove invece, viene riscontrata negligenza medica, è giusto che i propri diritti siano tutelati aprendosi alla possibilità di richiedere un risarcimento danni. Un avvocato con esperienza in cause di paralisi ostetrica può aiutare a capire quali sono i tuoi diritti e come procedere per chiedere il risarcimento.
Lo Studio Legale Antonini, da oltre 30 anni, segue questo tipo di causa e può aiutarti ad affrontare questo momento difficile.